L'uomo dal mare
Ad Alessandro, Annalisa Levi-Montalcini, Emmanuelle, Isabella
e Giancarlo
Ma lo scoppio non c'è:
Solo un sospiro vano
Come un pianto di donnetta
Sospiro, E. Evtusenko
(1963)
Quel caro amico là
s'è buttato vivo in montagna.
Col suo coperchio
di nuvole e il suo sacco magico
Inutile una volta nell’armadio
di casa
Sua casa lontana
sul mare ignorato
Chiuso nei suoi
pensieri
Come un pozzo
Quell’uomo pozzo stanco di città non è cieco.
Cammina accanto
nella sua profondità come un sospiro.
Calpesta i fiori
sconosciuti di questa valle inconsapevole.
Sicuro dal suo
silenzio coperto
Sulla traccia
forse davanti un po’ della guida
Pur girando la testa,
si copre ancor più dell'intorno.
Col paesaggio
Col ghiaccio lassù
Con la roccia
pulita
Quell’uomo traccia con sete di sudore in se.
Si ferma un attimo
vicino alla cima
Eccola come una
pianta nell'ermo
E l'uomo pianta
presso lo scoppio
Ha seminato un
dolce sospiro ed è diventato da solo.
Una bella pianta
di senape
Mossa dai pensieri
Afflitta dai
rumori
O visto dopo quest'uomo pensiero rendersi al cammino.
Adeso nel suo
pozzo lo accompagna una voce che gli parla.
C’è l'anemone rosa
dei piccoli rimedii al dolore.
Il ratafià il genepì
che sarà liquoroso
e così via
Era una volta l'uomo liquoroso che adeso dorme solo.
Ma ora scopre nel
buio il suo pozzo
Aperto al russare
L'umanità gli dona
Visita il suo
sogno
Gli ride lo
scherzo
Quell’uomo
scoperto dal coperchio del suo pozzo.
Si mostra un po’ timidamente
Come una grolla in
cantina
Senza labbra
bramose che gli vengano addosso.
Ed è diventato lui
Quell’uomo tiepido
dal mare
Fontana
Fiume
Ferragosto
Francesc Collado, Aosta-València 15-8-97
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